Come trovare la propria Lucia e vivere felici

di | 24 Maggio 2012

Pochi giorni fa un paziente mio coetaneo nonché affermato professionista, durante l’ecografia, ha deciso che era giunto il momento di vuotare il sacco. Di far sfiatare il beccuccio della pentola a pressione. Non so perché abbia scelto proprio me: però mi ha parlato a lungo. Di un matrimonio fallito, tanto per dire. Di torti fatti e torti subiti: quella miscellanea di inutili recriminazioni che accompagnano, inevitabilmente, la fine di qualunque storia d’amore (o di amicizia, che il principio è lo stesso).

E poi mi ha fatto la domanda fondamentale: Secondo lei, dottore, come si fa ad avere un matrimonio felice?

La prima risposta che mi è venuta in mente, semplicemente, è stata: Non ne ho idea, non sono mica un consulente matrimoniale. Io stesso vado avanti a tentoni, tra alti e bassi, gli occhi ben fissi sulla meta. So che qualunque matrimonio, fino a quando finisce, è gioia pura ma anche inenarrabile fatica. E so bene che la buona riuscita di un matrimonio ha poco a che fare con ciò che abitualmente, e spesso con imprecisione o superficialità, chiamiamo amore: un matrimonio ha più a che fare con le dure regole e le difficoltà intrinseche della convivenza in spazi ristretti. E allora gli ho raccontato una storiella.

Dovete sapere che mio figlio, cinque anni e mezzo, quando varca la soglia della scuola materna è letteralmente assalito da almeno quattro o cinque bambine che vogliono dargli un bacio. Lui si divincola, sbuffa, fa la faccia dura e dice: Basta! Solo Lucia può darmi i baci!

Lucia è la prima bambina, più o meno sua coetanea, per cui mio figlio ha un sentimento duraturo che somiglia molto da lontano all’attrazione fisica che in futuro gli sconvolgerà gli anni adolescenziali: ne parla con entusiasmo commovente e a volte dice che da grande la sposerà. Io sorrido sornione, immaginando che il domani gli riserva di sicuro ben altre sorprese. Ma una volta gli ho chiesto: Scusa, ma perché proprio Lucia? Perché non ti piacciono anche le altre?

E lui, serio serio: Sai, papà, io e Lucia insieme parliamo tanto e ridiamo come matti.

Quella volta mio figlio mi ha lasciato senza parole: in una sola frase mi ha rivelato il segreto di qualunque matrimonio felice. Un bimbo di cinque anni e mezzo ha capito molto prima e molto meglio di me una verità che finora avevo solo teorizzato molto genericamente. E allora mi sono ritrovato a sperare che mio figlio la sua Lucia se la sposi, prima o poi; anche se non dovesse essere la bambina con cui adesso divide il banco a scuola.

Il mio paziente ha sorriso insieme a me e poi, prima di uscire e di salutarmi, ha detto solo: Mi sa che è arrivato il momento di fare un figlio.

Certo, ho risposto. Ma mi sa che prima bisogna trovare Lucia.

Lui ha sorriso ancora, con espressione complice, mi ha stretto la mano ed è uscito dalla sala ecografica.

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