Cronache torinesi #3

di | 2 Giugno 2012

Lavorare stanca, è vero. Ma anche non lavorare. Ammesso che programmare un’attività che può avere ricadute positive sul sistema radiologico nel suo complesso sia non lavorare. E comunque, qualora si tratti sul serio di lavoro, il lavoro può essere così piacevole da non fartelo percepire come tale (Confucio insegna, credo).

Il bello è che se mi avessero predetto gli avvenimenti di questi ultimi anni quando ero ancora specializzando, beh, credo che mi sarei messo a ridere. Quando il sistema complotta affinché il lavoro stanchi il risultato è che ci si stanca, eccome.

Poi un giorno ti ritrovi in luoghi dove non avresti mai immaginato di capitare: e scopri che tutto ha importanza ma niente ha importanza; e soprattutto ti sembra di capire la differenza tra queste due irrilevanti posizioni ontologiche. Ossia che lavorare stanca, ma anche no: dipende. Ma che dipenda, sul serio, non ha alcuna importanza.

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