Fenomeni da baraccone

di | 9 Giugno 2014

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Una cara amica, cui per spirito sadico non sfugge mai nessuna notizia del genere, mi invia oggi per mail il link a una discussione letta su dentisti-Italia.it. Potete leggere nella foto che accompagna il post la domanda del ventiquattrenne Andrea. Il quale, con la beata e sacrosanta ingenuità di chi non è del mestiere, dopo aver chiesto lumi sulla sua presunta patologia, domanda: Ma soprattutto, un radiologo può refertare?

Non sto qui a commentare la domanda: se un ragazzo di ventiquattro anni, nel terzo millennio, si pone ancora la fatidica domanda, non è colpa sua. Se qualche radiologo in più muovesse il culo dalla sedia per parlare con i suoi pazienti avremmo risolto molti problemi e a qualcuno non verrebbe neanche in mente la possibilità che non radiologi (e non medici) siano messi a svolgere attività non medica (e non radiologica) dopo aver letto il bignamino sull’argomento e/o aver conseguito un diploma nazionale dopo soli cinque giorni di corso tenuti chissà da chi. Ma avremo tempo anche per questo argomento, ho ancora gli appunti di Firenze che mi bruciano sotto le dita e Corrado Bibbolino sarà felice di quanto sono stato attento mentre parlava anche di questi problemi.

Nel mentre mi voglio soffermare sulla risposta di un dentista (credo) marchigiano, di cui taccio prudentemente il nome, alla domanda di Andrea: Certo che può refertare. In genere il dentista vede immagini che al radiologo possono sfuggire, ma se le vede persino il radiologo significa che si tratta di patologie ben evidenti.

L’Italia è il festival dei fenomeni da baraccone, insomma, e il canale privilegiato dove guardare il festival è proprio Internet. Il che ci riporta ad Andrea, che forse avrebbe fatto meglio a chiedere lumi al radiologo refertante la sua ortopantomografia invece che lanciare la bottiglia con il messaggio in un oceano digitale senza limiti in cui anche un cretino qualunque può dire la sua: ovviamente dopo che il radiologo stesso abbia ringraziato il dentista, che probabilmente manco è suo collega, per la graziosa concessione di poter refertare un esame fatto da lui, e per legge di sua esclusiva competenza.

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