La musica degli angeli

di | 20 Ottobre 2011

Mi era successo altre volte, prima di questa, ma è sempre un’esperienza meravigliosa.

Durante l’ultima notte di guardia ho preso sonno, tra un torace e un addome diretto del novantacinquenne di turno, e ho sognato. Un sogno senza immagini, senza colori. Un sogno buio: un sogno alla radio, insomma, e non alla televisione. In cui l’unica presenza era “Take long way home” dei Supertramp.

Immagino che a tutti voi piaccia la musica. Piace anche a me, e molto, anche se non sono munito di impianti stereo stellari. Ma ho amici veramente fanatici che hanno spero fior di mila euro per ascoltare la musica che preferiscono come dicono loro.

Ecco, immaginate la nitidezza della musica che può fuoriuscire da un impianto stereo sofisticatissimo, il più sofisticato e costoso che riuscite a immaginare. Poi moltiplicatela per dieci, per cento, per mille. Immaginate che la musica non raggiunga le vostre orecchie dalle casse iper-mega-galattiche che avete comprato a caro prezzo, ma che sgorghi da una sorgente che è dentro il vostro orecchio. Immaginate che voi stessi siate la musica che state ascoltando.

Questo è stato il sogno dell’ultima notte di guardia. L’armonica straziante con cui attacca il pezzo dei Supertramp me lo sento ancora nelle ossa, una specie di cascata di oro fluido. Inutile dire che, per quella notte, non ho più dormito. E non per colpa dei colleghi di Pronto Soccorso.

Adesso, io non so se gli angeli esistono. Ma se esistono, credo, è proprio così che devono cantare. E quella deve essere la musica del Paradiso.

(…)
e quando sei sul palco, è incredibile,
indimenticabile, quanto ti adorino
ma poi tua moglie sembra pensare
che tu stia perdendo la tua sanità mentale
disastro, non c’è via d’uscita?

ti senti come se la tua vita
stia diventando una catastrofe?
è perchè devi crescere, ragazzo
quando guarderai indietro gli anni
e vedrai quel che potevi essere,
cosa sarebbe potuto esserci,
se solo avessi avuto più tempo

quindi, quando il nuovo giorno
nasce e si mette comodo
di chi sarà la colpa se non sei in giro?
tu hai preso la strada più lunga per arrivare a casa
tu hai preso la strada più lunga per arrivare a casa 

(…)
 
da “Take Long way home”, Breakfast in America, Supertramp, 1979.

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