La grande rivoluzione sanitaria italiana del terzo millennio, ossia la panacea assoluta dei mali della medicina nostrana, sta tutta in una riga di frase: stanno per tagliare il numero dei primari ospedalieri. In che modo? Accorpando i reparti omologhi appartenenti alla stessa USL. Esempio: se l’USL 71 di Frattameggia di Sotto ha due ospedali, uno a Frattameggia di Sotto e uno a Frattameggia di Sopra, i reparti di radiologia dei due ospedali, pur restando unità operative a sè stanti, avranno un solo primario (in genere quello dell’ospedale maggiore, che nel nostro caso di fantasia è a Frattameggia di Sotto; che poi, si sa, viviamo nel paese dei campanili e quelli del borgo di Sotto ci tengono un casino a sottolineare che il loro è il nosocomio principale e che gli altri, quelli del borgo di Sopra, hanno solo una umile dependance).
Bene. Elaborato lo scenario, passiamo a immaginarci come potrebbe essere il futuro che ci aspetta.
1. I motivi ufficiali dei tagli. Che, immagino, saranno di tipo economico: in tempi di spending review dove altro volete andare a tagliare, in sanità? Chiudere gli ospedali inutili? Nah. Ridurre gli stipendi dei megadirigenti vari ed eventuali e le consulenze inutili? Nah. Si va a colpire i primari: i quali, come è noto, sono la prima, la seconda e la terza causa dei dissesti economici e dei disservizi sanitari sul territorio nazionale.
2. I motivi ufficiosi dei tagli. Un mio caro amico, primario radiologo, dirà: È semplice: meno primari, meno interlocutori che possano rompere le palle al politico di turno. Ma un altro caro amico, primario radiologo, ribatterà piccato: Ma figurati se i politici si fanno sfuggire l’occasione di esercitare il potere con la nomina dei primari!! Insomma, nulla è chiaro sotto questo cielo: mi dispiace, ma sarete costretti a costruirvi da soli la vostra idea sull’argomento.
3. Il reale risparmio economico. Considerate equivalente a 10 lo stipendio di un primario. Nel reparto minore, quello di Frattameggia di Sopra, in assenza del primario dovrà essere nominato una specie di facente funzione, dotato della responsabilità di un modulo cosiddetto interdipartimentale: il quale avrà tutte le funzioni di un primario fuorché l’autorità ufficiale per metterle in atto. Morale: il suo stipendio sarà 8, la sua possibilità di gestire uomini e materiali prossima allo zero. Tradotto nel linguaggio dell’uomo della strada, per risparmiare 2-300 euro al mese si preferisce mandare in vacca un reparto. Ma perché mai il reparto dovrebbe andare in vacca?
4. Il primario, l’unico, quello rimasto a Frattameggia di Sotto. Anche perché il primario, l’unico rimasto, quello del reparto di radiologia dell’ospedale di Frattameggia di Sotto, avrà già il suo bel daffare a districarsi tra riunioni, budget, gare di appalto per apparecchiature che costano centinaia di migliaia di euro, collaboratori rissosi e paramedici riottosi, aggiornamento professionale del reparto e consulenza a colleghi in difficoltà (ricordo a tutti, anche i politicanti non addetti, che il primario non è solo quel tale in camice bianco e cravatta che discute di budget annui con amministratori dal braccino corto: un primario è responsabile in prima persona della crescita culturale e dei risultati qualitativi del suo reparto. Mettete un cane a gestire un reparto ospedaliero e quel reparto diventerà un canile: questa, mi dispiace deludere i più, è una legge naturale). E voi volete che ‘sto poverello del primario radiologo di Frattameggia di Sotto, con tutti i guai che ha già a casa sua, vada a perdere tempo nel repartino del borgo di Sopra? No: si limiterà a fornire le linee guida essenziali al suo collega, e poi che se la veda lui. Quel pirla.
5. Quell’altro, il pirla, a Frattameggia di Sopra. Nel reparto di Radiologia del borgo di Sopra già si sono sempre sentiti i cugini scemi: apparecchiature meno performanti, meno soldi per il lavoro aggiuntivo, meno personale. Adesso gli hanno tolto anche il primario: non che quello di prima fosse un’aquila, beninteso, ma almeno aveva un ruolo con tutti i crismi dell’ufficialità. Adesso sapete chi hanno scelto per l’unità operativa interdipartimentale (cioè quello che farà le veci del primario unico rimasto a Frattameggia di Sotto)? Il più rompicoglioni di tutti, uno che ha provato venti concorsi da primario e gli è sempre andata male. Quello che litigava sempre con il vecchio primario e gli amministratori, in perenne polemica con i colleghi per i turni, gli esami fatti e da fare; quello che mandava quotidianamente a ramengo tecnici e infermieri e che nessun medico dell’ospedale poteva più vedere. Vi chiederete: ma allora perchè proprio lui? Risposta: voi non avete fatto il militare, vero? Da che mondo è mondo, in qualunque ambito della pubblica amministrazione italiana se vuoi ottenere qualcosa devi rompere i maroni: per farti star buono ti daranno ciò che vuoi. A volte più danni fai meglio è: i cattivi primari in genere diventano capi di dipartimento, è la legge della giungla nostrana. Insomma: Frattameggia di Sopra avrà la sorte peggiore. Il reparto, senza una guida autorevole (anzi, senza una guida, e forse con un abominevole surrogato di guida), andrà inesorabilmente alla deriva.
6. E tutti gli altri? E già, perché nel reparto di radiologia di Frattameggia di Sotto qualche buon radiologo alla fin fine ci sarebbe pure. Professionisti onesti, con qualche buona peculiarità, animati da spirito costruttivo. Persone che hanno lavorato duro per anni e si sono costruiti pezzo per pezzo una rispettabile credibilità lavorativa. Il loro obiettivo era, prima o poi, fare il grande salto e diventare primario: in altri anni, anni lontani, ce l’avrebbero anche potuta fare perché la loro affidabilità, unita alla spinta politica giusta, prima o poi gli avrebbe aperto le porte dorate. Non subito, è chiaro, non al primo tentativo: ma ce l’avrebbero fatta. Adesso no: il taglio dei primariati li ha privati di qualsiasi spiraglio di crescita professionale e condannati a una vita eterna da gregario. Loro adesso lo sanno: qualunque sia l’impegno profuso nel lavoro, qualunque sia il livello di abilità che sapranno raggiungere, il destino li ha condannati alla mediocrità obbligatoria. E secondo voi per quale motivo, compiuti i 50 anni, dovrebbero continuare a farsi il culo? Per la gloria altrui? Per uno spirito di servizio ai confini con il masochismo? No, a me sembra già di vederli: mentre tirano i remi in barca e magari scelgono la strada meno nobile ma più redditizia del poco tempo in ospedale e del molto tempo in giro per libera professione. Tanto i centri privati saranno cresciuti di pari passo con il calo della qualita lavorativa ospedaliera, ce ne sarà uno a ogni angolo di strada. E perché, tanto, chi li potrà licenziare?
7. I pazienti, invece. I pazienti di Frattameggia (di Sotto e di Sopra) non si accorgeranno della differenza. Andranno a ritirare esami fatti peggio di prima, con referti vergognosi, ma non si accorgeranno della differenza. Loro saranno intimamente soddisfatti perché finalmente il governo tecnico o la regione ha messo le mani nel portafoglio dei medici: che da decenni fanno quel cavolo che vogliono, dentro e fuori dagli ospedali, e per giunta fanno più morti all’anno degli incidenti stradali.
Ciò detto, benvenuti nell’età dell’Acquario: mettetevi comodi e godetevi lo spettacolo.