SIRM 2014 #04

di | 23 Maggio 2014

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In attesa di elargirvi il pippone etico-gestionale sulla sessione di ieri pomeriggio, dalla quale sono emersi spunti molto interessanti e la mia decisione a fare un grande passo che finora ho rimandato pervicacemente, eccovi la foto dell’auditorium in cui sta per tenersi la sessione plenaria (che ha sempre a che fare con il tema di fondo del Congressone: innovazione, etica e sostenibilità).

Ci sono davvero tutti, come si conviene agli eventi ufficiali in pompa magna, e si aspetta con molta ansia il Verbo: dove siamo ora, ma soprattutto in che direzione ci toccherà muoverci. Che l’aria qui è torbida, in ambito sanitario non aspettatevi grandi miglioramenti della situazione: e tutto, come sovente capita, sarà affidato alle mani di pochi. La speranza è che quei pochi abbiano polso forte, animo lindo e intenti puri.

Poi capita il collega che ti chiede: Cosa danno qui all’auditorium?
Risposta pensata: Guarda che mica sei al cinema.
Risposta data: La sessione plenaria.
Collega: Di che?
Io: Radiologia gestionale, più o meno.
Collega (con espressione terrorizzata): Madonna, aspetta che vado via subito.

Ragazzi, meglio se vi svegliate. Il futuro non sono solo le sequenze in diffusione o la radiologia interventistica (ho sentito dire qualche istante fa dal palco: Perché spendere soldi inutili per l’osteoarticolare che non serve a un cacchio invece che investirli in cose che servono, come l’interventistica?). Il futuro è come organizzeremo, o ci organizzeranno il lavoro. In che modo politici e presunti manager pretenderanno di inserirsi in discorsi di cui sanno poco e niente. In buona sostanza, quando ci toglieranno in termini di risorse pretendendo che tutto rimanga com’è. Per esempio, hanno appena presentato un personaggio pericolosissimo, uno di quelli che rischia di mandare in vacca il sistema intero. Vediamo che succede. State collegati.

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