Il vantaggio di avere ematologi seri e competenti nell’ospedale in cui si lavora è che, in assoluta controtendenza rispetto al resto del mondo, è davvero difficile trovare validi motivi per contestare una richiesta urgente.
Per questo motivo, quando uno di loro mi ha chiamato durante il turno Tac pomeridiano per chiedermi una biopsia mediastinica, ho mollato tutto e ho fatto venir giù il paziente; il quale era un ragazzo di diciassette anni con un linfoma mediastinico enorme. Un ragazzo alto, bello come non sono mai stato alla sua età, e con due spalle scolpite da anni di nuoto e vita sana.
Mentre prendevo le misure per la biopsia, l’ematologo mi ha detto: Da grande il nostro Matteo vuole fare il medico.
Io ho guardato il ragazzo e ho sorriso. Non so se ce la farà, ma mentre gli piantavo l’ago nel petto ero pronto a scommettere di si.
E sono pronto anche a scommettere che ce la farà, a fare il medico, e a diventare un buon medico: perché quando ci passi dentro, a quel genere di sofferenza, non puoi più essere lo stesso di prima perché alcune sofferenze raffinano. Almeno credo.
Così, ho un altro desiderio per questo 2011: che Matteo si diplomi con il massimo dei voti e che vinca il concorso di ingresso a medicina. Il resto si vedrà, perché c’è sempre tempo.
E certe volte l’unica cosa che conta è proprio quella: avere tempo.