Quella che segue è la lettera che un collega radiologo, interessato al prossimo congresso sulla radiografia diretta dell’addome, ha inviato alla sua Direzione e, per conoscenza, all’Ufficio Formazione della sua Azienda. E poi a me, da ultimo. Capirete da voi le difficoltà amministrative nelle quali un medico è costretto a dibattersi, nei tempi cupi che ci tocca vivere, e quale miopia programmatica possa impadronirsi del burocrate di turno attento solo ed esclusivamente a far tornare i conti della serva. Dopodiché, se è possibile, si spera che tutti, specie i pazienti, siano più comprensivi circa le nostre difficoltà quotidiane.
(…) Tenuto conto delle difficoltà nell’ottenere un misero rimborso di massimo 200 euro per partecipare ad un corso che io, come dirigente, ritengo utile sia per me che per il personale tecnico, e tenuto conto della incomprensibilità lessicale del modulo tanto caro all’azienda col quale dovrei rivolgere le mie richieste all’azienda stessa, comunico in modo ufficiale che nulla chiedo all’azienda per la partecipazione al corso e che se per caso vene erogato un rimborso lo evolverò in beneficenza. Poichè anticiperò tutti gli esami del 29 e 30 ottobre, chiedo solo i due giorni di permesso retribuito. NULLA di più, in quanto nessuno può violare la mia dignità di medico e di uomo.
Teneteveli questi quattro soldi. Non so che farci.