C’è sempre un’aria leggera, la domenica mattina, quando esci di casa e vai al lavoro.
Le strade semivuote, la famigerata rotonda senza i consueti pazzi in automobile che cercano di arrotarti, la sbarra dell’ospedale che si alza solo per te, un cenno di saluto al portinaio, i corridoi interni altrettanto vuoti e poi via che indossi in fretta casacca verde camice zoccoli perchè non vuoi far aspettare oltre il dovuto il collega che devi sostituire, e prendi la strada del pronto soccorso, e in pronto soccorso lo stesso silenzio degli spazi siderali anche se sai benissimo che tempo un’ora e ci sarà una ressa da storia nonostante il bel tempo semiautunnale di fuori, così che ti viene da chiederti perchè mai così tante persone decidano di passare una domenica del genere in ospedale quasi sempre senza un motivo grave, e perchè mai il quarantenne con un pò di mal di schiena che lo affligge da mesi scelga proprio la giornata di oggi per snervarsi in un pronto soccorso che sembra la trincea di Caporetto, ma non importa, oggi sono di buon umore nonostante tutto, nonostante i risibili problemi di reparto, nonostante radioscarpa che trasmette sulle solite frequenze, nonostante i malumori insonnoliti del collega smontante dalla notte, sono così di buonumore che persino la brioche calda giù al bar mi è sembrata un piccolo miracolo di cui bearmi, e persino la sirena della ambulanze non mi turba, insomma, sarò qui fino alle otto di sera e mi farò buona compagnia, e quindi buona domenica, buona domenica a tutti voi che respirerete aria sole vento voci e bei colori.