Tra le centouno cose da fare assolutamente nella vita, per le seguenti sono ormai già a posto:
– scrivere un romanzo ✅ (più di una volta)
– farsi pubblicare un romanzo senza compartecipazione alle spese ✅
– fare una presentazione del proprio romanzo davanti a molte persone ✅
Che poi, devo dirlo, è stato molto emozionante per davvero. Complice uno scrittore serio, Alessandro Cinquegrani, che non incidentalmente è anche un caro amico, i tre quarti d’ora sono passati così veloci che non me ne sono nemmeno accorto; e alla fine mi sono ritrovato a buttare questo mio enorme cuore tra le stelle, proprio, e a raccontare cose molto personali con una leggerezza d’animo che mai avrei creduto possibile. Certe volte, insomma, dopo che ha finito di fare lo slalom tra le cazzate di cui è piena la mia vita, il bambino di otto anni che ero può dirsi moderatamente fiero di me.
Adesso quel libro sarà letto da qualcuno è poi finirà infilato, come è giusto che sia, in qualche libreria più o meno ordinata: vi prego, non mettermi accanto al primo romanzo che vi capita. Se è possibile, se non vi causa troppo disturbo, scegliete una posizione in cui possa star vicino a qualche scrittore che ho veramente amato. Tipo Svevo, per dire.
(Poi, a proposito di Svevo, neanche a farlo apposta qualche giorno dopo sono a Trieste e scopro che il mio è un hotel “letterario” che una volta, tanti anni fa, ha accolto James Joyce. Quindi salgo in camera e scopro che la scrivania è piena di libri, messi a disposizione dei clienti, e la televisione è spenta. Ecco un buon modo per riconciliarsi con sè stessi e richiudere in fretta il buco doloroso che si è aperto nel petto, solo pochi minuti prima)