“Papà, stanotte hai la guardia?”
“Si, amore”.
“Domani mattina torni?”
“Certo che si. Ti porto anche la brioche calda, se vuoi”.
“Senti, domani mi porti i nomi delle persone che hai curato?”
“Perché li vuoi sapere?”
“Perché così quando ti verrò ad aiutare e a imparare a fare il medico saprò già tutti i loro nomi”.
“Va bene, tesoro, allora te li porto tutti”.
“Grazie, papà”.
Questa è mia figlia, 4 anni. Forse sto creando dei mostri, e nemmeno me ne accorgo.