La vita è curiosa.
Ci sono anni in cui sulla carta tutto dovrebbe andar bene perché ci sono le premesse, la voglia, l’entusiasmo: e invece la situazione sfugge di mano e finisce a carte quarantotto.
Ci sono invece altri anni, come il 2020, in cui tutte le premesse ti dicono che andrà a finire male: l’affanno dell’anno precedente, le incertezze sul futuro, persino una pandemia senza precedenti da circa un secolo a questa parte. E invece, miracolosamente, gli ingranaggi ricominciano a girare, i pezzi del mosaico pian piano vanno a posto e ricomincia il viaggio.
Avevano ragione quelli che nei tempi cupi mi dicevano di non preoccuparmi e non desistere, e che non tutto può andar bene al primo colpo. Avevano così ragione che oggi posso permettermi di ringraziare pubblicamente i miei collaboratori, tutti, anche quelli che da pochi giorni o settimane sono tornati vicino alle loro famiglie. E ringraziarli non tanto per il lavoro svolto, che è stato tanto e buono, ma per avermi fatto tornare la gioia di varcare la soglia del mio reparto, la mattina presto, quando fuori è ancora buio e l’unica cosa che conta è sapere che c’è ancora tanto da costruire insieme. Se possibile, e sarebbe davvero il massimo, divertendosi insieme.
E così, anche per quest’anno, posso dire che il mio regalo di Natale l’ho già ricevuto.
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La canzone della clip è la celeberrima “Over the rainbow”, nella bella versione di Chiara Galliazzo. Proprio quello che ci vuole, in questo momento di somma difficoltà collettiva.