Gli album delle vostre foto

di | 3 Luglio 2014

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Prendete uno dei vostri album di foto. Sfogliatelo: dentro ci sono le vostre belle facce, quelle dei vostri amici, i posti belli che avete visitato. Se amate la fotografia, è possibile che ci sia qualche virtuosismo da dilettante di cui vi compiacete, a ragione, assaissimo. Ma non c’è niente altro in quelle foto? Su, un piccolo sforzo: proprio niente altro?

Si, in quelle vostre foto ci sono facce di sconosciuti, gente che ha incocciato per puro caso l’obiettivo della vostra compatta da 8 megapixel ed è rimasta incastrata lì, nella foto, per l’eternità digitale che ormai le compete. Non saprete mai chi erano: persone disperate o al settimo cielo, radiosi progettisti del proprio futuro o depressi che maledicevano la loro semenza. Non saprete mai se quella coppia litigava o amoreggiava, se il nonno in bicicletta era davvero contento di portare a spasso il nipote o avrebbe preferito starsene a casa a leggere il giornale. Non saprete mai se avete sfiorato, senza incocciarlo, l’incontro della vostra vita, e se vi serviranno i miracoli del Signore degli Eserciti o più semplicemente le atroci casualità di Internet perché il destino vi conceda una seconda occasione.

E ora pensate a quante volte siete finiti voi, per sbaglio, nelle foto altrui: e adesso il vostro viso riposa nelle pagine smemorate di un album fotografico riposto in una qualunque libreria di Sidney, Johannesburg, Tokio, senza che nessuno sappia nulla di voi.

Ma siate grati alla sorte di esser stati immortalati, vostro malgrado, e di aver fatto capolino in universi estranei a quelli conosciuti. Quando più nulla di voi sarà rimasto nella memoria cosciente del mondo, quelle vecchie foto parleranno di voi: senza infamia e senza lode, allo stesso modo in cui probabilmente siete vissuti, ma testimonieranno almeno che siete esistiti. Anche se nessuno se ne ricorderà più.

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