Riprendendo in mano i discorsi degli ultimi giorni, la foto che accompagna questo post ci dimostra che la questione non riguarda solo il rapporto medico/paziente ma che, come ha sottolineato in modo piuttosto incisivo Giancarlo nei commenti al post, ci sono altri attori che non vanno trascurati.
Gli avvocati, è vero, il cui scopo non è sempre la ricerca della verità e della giustizia ma, talora, il mero guadagno. Mia moglie, che fa appunto quel mestiere lì, in una recente causa ha provato a mediare con il suo collega di controparte per giungere a una soluzione stragiudiziale. La risposta, molto laconica, è stata: Sia il tuo cliente che il mio hanno soldi da spendere e tempo, il mio interesse è portare la cosa per le lunghe. Capite bene come, applicando il teorema al campo medico, l’improvvido avvocato contribuisca ad affossare l’intera credibilità del sistema sanitario nazionale.
E poi ci sono le agenzie di infortunistica. La foto l’ho scattata stamattina, lungo la circonvallazione della mia città, in coda al semaforo. La pubblicità, sul retro di un autobus, recita: Anticipo spese mediche da restituire unicamente a buon esito della pratica. E poi, in alto a destra, più in piccolo: Da noi il colpo di frusta viene liquidato!
Ecco, se io potessi decidere autonomamente sulla questione, io queste agenzie del cavolo non solo le sottoporrei a controlli molto più serrati di quanto già avvenga, ma una parte della spesa sanitaria la farei pagare proprio a loro. Perché affermare: ti anticipo le spese mediche e poi me le restituisci a fine pratica vuol dire, semplicemente, incitare alla polemica medico-legale anche quando non ci sono le basi per sostenerla; nemmeno quelle del buon senso. E poi, il colpo di genio: Da noi il colpo di frusta viene liquidato!
Come se con la concorrenza non fosse così, intanto. E poi dichiarando, in un modo che non consente fraintendimenti, che è proprio ad agenzie come quella della incredibile pubblicità automobilistica che dobbiamo l’ingolfo quotidiano dei nostri Pronto Soccorso: grazie alle maree di radiografie del rachide cervicale assolutamente inutili, perché nella stragrande maggioranza dei casi sarebbe sufficiente la sola valutazione clinica; dannose per il paziente non solo per il prezzo del ticket ma anche e soprattutto per l’esposizione indebita a radiazioni ionizzanti; costose per la struttura ospedaliere in termini di soldi e tempi di attesa.
E allora io farei pagare loro, quando la pratica non va a buon fine perché il paziente ha un collo più in forma del mio. Gli farei pagare tutto: i soldi della prestazione e il risarcimento morale e materiale per la struttura che ha sostenuto i costi e i pazienti, specialmente gli altri pazienti, che mentre si studiavano colpi di frusta risibili hanno atteso ore intere prima di essere congedati.