La mia intenzione, quando ho dato vita a questo blog, era (anche) di raccontare le difficoltà quotidiane che rendono la vita del radiologo ospedaliero così affascinante e ricca di imprevisti e probabilità.
Guardia notturna: tra gli apicali della radiologia e del pronto soccorso del mio nosocomio esiste un accordo (scritto) in forza del quale, dopo le ore 20, le richieste ecografiche vanno obbligatoriamente discusse fra medico proponente e radiologo di guardia. Vi dirò che, se fosse per me, tutte le ecografie andrebbero discusse prima di essere espletate, e non vorrei mai vedermele arrivare se non corredate di esami di laboratorio: perchè, se proprio devo giocare a moscacieca, almeno mi prendo la responsabilità del giochino parlando in prima persona con il paziente, e magari poggiandogli una mano sulla pancia dopo aver letto i suoi esami del sangue.
Il dialogo di seguito è il risultato.
Radiologo: Per favore, non mandarmi i pazienti senza prima avermi chiamato.
PS: Scusa, ho un paziente che torna per il secondo giorno, credo che abbia una colecistite acuta.
Radiologo: Gli esami del sangue?
PS: Ieri erano a posto, quelli di stasera non sono ancora arrivati.
Radiologo: Il paziente non è critico, vero?
PS: No.
Radiologo: Allora facciamo una cosa, quando gli esami sono pronti me li mandi e poi faccio l’ecografia. Intanto io avviso il signore che ci sarà qualche minuto di ritardo.
PS: Eh, ma lo sai che a volte gli esami del sangue non ti dicono nulla.
Radiologo: E se non ti dicono nulla allora perchè li fai fare?
PS: …
Radiologo: Allora ci sentiamo dopo?
PS: Va bene, ci sentiamo dopo.