Io non posso insegnarti cosa devi fare

di | 5 Giugno 2016

La vedo arrivare appoggiata al suo bastone, da sola, fieramente da sola. Dice al figlio, che ha all’incirca 80 anni, di restare tranquillamente in sala d’attesa.

Entra nella sezione di ecografia, appoggia il bastone, si spoglia da sola e da sola sale sul lettino. Mentre faccio il mio esame parliamo e, ovviamente, lei è lucidissima. Risponde a tono alle mie domande, e io l’unica cosa a cui penso è la seguente: Ma per quale motivo il suo medico le fa fare questo esame per un generico mal di pancia? Ha 99 anni!

Finiamo in fretta perché mi dispiace sottoporla ancora a lungo a questa tortura del faccia-un-respiro-e-trattenga-l’aria. Lei alla fine si alza da sola, non le gira nemmeno la testa quando si rimette in piedi, e si riveste. Mi dice solo: Sa, dottore, in questo periodo sono un po’ stanca, non ho più voglia di mangiare come prima.

Io la guardo con l’affetto infinito che si può nutrire verso chi è nato sotto le bombe della prima guerra mondiale ed è ancora in piedi a distanza di un secolo. Penso che la vita è ben strana, che non conosciamo il giorno e l’ora e talvolta il giorno e l’ora sono ancora molto lontani da venire. Penso che ci vuole una gran voglia di vivere per arrivare a festeggiare il secolo: non può essere solo questione di culo, come invece sosteneva Piero il barbiere. Ci vogliono scelte giuste, molto amore e desiderio che tutto vada per il verso giusto: perché l’universo ascolta i nostri desideri e ce li rimanda indietro amplificati.

Dico: Allora, la aspetto per il prossimo anno, così festeggiamo?

Risponde: Non lo so, dottore, vediamo che succede.

Ecco, questo è l’atteggiamento giusto: vedere che succede. E, nel mentre, prendiamoci tutto quello che di buono arriva.

Perché così è la vita, in fondo: vediamo che succede.


La canzone della clip è 4U (rabbit song) di David Knopfler, tratta dall’album Ship of dreams del 2004. Se, come me, avete amato pazzamente il suono della chitarra ritmica dei Dire Straits, continuerete ad amare David anche adesso che la chitarra la suona da solo. Perché così è la vita, in fondo.

 

Lascia un commento