A me non piacciono le giornate mondiali. Di nulla: della donna, del bambino, dei lottatori di sumo, degli ufologi. Hanno il senso triste delle rivalse da poco, della difesa di principi derisi, del premio di consolazione per gli sconfitti.
Però la voglio celebrare lo stesso: a casa mia, nel mio piccolo mondo privato. Con la speranza che quelli che in Italia la stanno ammazzando, la Radiologia, decidano che è giunto il momento di lavorare per il bene comune. O almeno di farsi da parte, se proprio non ce la fanno a fare altrimenti.