Lettere da Internet

di | 5 Novembre 2014

Ai miei figli spetta, per un accordo ufficiale che data ormai un anno, mezz’ora settimanale di tablet: hanno i loro giochi e la domenica sera, prima di cena, sanno di poterne usufruire con relativa libertà. Uno dei giochi (del maschio, of course) è una specie di sfida automobilistica con i personaggi di Cars 2: ogni tanto le automobili hanno bisogno di essere potenziate e allora serve il collegamento a Internet.

Domenica pomeriggio scorsa, in auto, il grande mi chiede di potersi collegare a Internet perché una delle sue vetture ha bisogno di essere potenziata. Non mi lascio sfuggire l’occasione e chiedo loro: Bimbi, ma secondo voi Internet cos’è? Se doveste darne una definizione, cosa vi verrebbe in mente? Loro ci pensano su, poi rispondono,

Il grande (sette anni e mezzo): Internet è quella cosa che fa funzionare gli strumenti elettronici.

La piccola (sei anni appena compiuti): No, ma che dici, Internet è il posto da cui puoi mandare lettere a tutto il mondo!

E’ chiaro a questo punto che fin da piccoli la nostra percezione della realtà è profondamente personale, spesso antitetica a quella del nostro prossimo: conoscendo bene i miei due polli, so bene perché abbiano dato quella risposta e non un’altra. Riflette il loro carattere, punto e basta. Il grande va al sodo (gli interessa giocare con la macchina più potente, il resto chi se ne frega), la piccola è una inguaribile romantica (mi preoccupa un po’ il latore delle missive, ma per fortuna ho ancora qualche anno di tregua prima della guerra di trincea).

Tutto questo per dire che una cosa è la percezione della realtà, che è quasi sempre degna di rispetto, altro la mistificazione della realtà, che invece non lo è quasi mai. Insomma, tanto per fare un esempio qualunque, dire in giro che io sono uno a cui non piace lavorare in squadra è molto debole, come argomento: basta conoscermi un minimo, o forse anche solo leggere quello che scrivo. Per cui, ragazzi, impegnatevi di più: chi vi ha preceduto ha saputo fare molto di meglio.

Ed ecco quindi che ancora una volta è la piccola ad avere ragione: Internet serve a mandare lettere al mondo, e questa è una di quelle. Bon voyage.

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