Ve l’ho detto, non c’è scampo. Se qualcuno afferma un punto di vista, ormai si alzano in quindici a chiedere diritto di replica. Da quando i nostri politici si scannano in diretta televisiva con il bilancino dei minuti secondi, il nostro destino è segnato da indici sdegnosi puntati contro chi non fa controbattere l’interlocutore. E questo capita anche in un blog come questo, dove tutto è gioco, e dove tre persone via mail mi hanno chiesto di stilare la lista dei motivi per cui non sono contento di fare il Radiologo. Così, per par condicio (che orribile espressione). Uno addirittura mi ha scritto (cito testualmente): Non è possibile che tutto nel suo lavoro sia così perfetto e dorato, deve esserci qualcosa che non le piace, altrimenti il suo sembra non un racconto oggettivo, ma una scenografia di plastica.
Il che può anche essere, anche se credo di essermi lamentato a sufficienza di alcune delle cose che nel mio lavoro, ma in generale nel mestiere del medico, non vanno come dovrebbero andare. Per cui, visto che se uno gioca deve accettare anche le conseguenze del suo gioco, avviso che alcuni dei motivi per cui non sono contento di fare il Radiologo coincidono esattamente con quelli per cui non sono contento di fare il Medico.
Allora, lista dei motivi per cui non sono contento di fare il Radiologo.
Perché quando sono in vacanza e qualcuno mi chiede cosa faccio nella vita, a volte mi sento rispondere: Ma perché, il Radiologo è un medico?
Perché i colleghi di altre specialità si ritrovano al bar a dire che guadagniamo più di loro, e che questa discriminazione deve finire.
Perché gli amministratori ogni anno ci tolgono una parte di quei soldi, ma poi pretendono che lavoriamo uguale a prima.
Perché non siamo nemmeno più liberi di sceglierci da soli il PACS per il nostro Reparto.
Perché nella regione in cui vivo e opero ogni USL ha un sistema di archiviazione dei dati diverso, in modo che sia praticamente impossibile scambiarsi informazioni senza imprecare perché il tuo PC non legge quel maledetto compact disc, o perchè magari riesci ad aprirlo ma poi non lo sai utilizzare perché le istruzioni sono scritte in sanscrito.
Perché è capitato che l’emerito cardiochirurgo, noto coglione a tutto tondo, puntandomi il dito contro mi abbia detto sdegnato: Voi che fate i fotografi…
Perché la classe dirigente della Radiologia italiana ha troppi anni sul groppone, ed è lontana anni luce da quello che succede negli ospedali della penisola.
Perché ai congressi di Radiologia spesso e volentieri si sentono pontificare persone che non ne hanno un’idea.
Perché dalle scuole di specialità in Radiologia a volte è un miracolo uscirne vivi, e a volte il difficile è riuscire a dimenticare quello che ti hanno insegnato.
Perché sono in tanti a credere che la Radiologia la facciano le macchine; mentre invece a farla, come per tutte le altre cose del mondo, sono gli uomini.
Perché in segreteria arrivano proposte di esame che mi fanno vergognare di essere un medico.
Perchè quando discuti con un collega sulla accuratezza prescrittiva a volte sembra che tu gli stia offendendo la madre e la sorella, e non che si stia ragionando su come ottenere un risultato diagnostico ottimale senza fare danni al paziente.
Perché spesso, dopo una mattinata di ecografie ai pazienti ricoverati, sono le due del pomeriggio e ti restano ancora undici “urgenze” da fare.
Perché tu fai il lavoro sporco, e gli altri quasi sempre si prendono il merito.
Perché a Natale le ceste regalo arrivano agli altri medici, ma non al Radiologo.
Perché molto spesso ti capita di vedere più lontano degli altri, ma con il senno di poi tutti ci vedono meglio di te.
E perché, se anche tutto dovesse non andare come vorrei, rifarei comunque tutto daccapo.