Postilla alla Guida (e nuovi amici per il blogger)

di | 8 Settembre 2014

Ebbene si, mi tocca l’obbligo delle scuse a specializzandi e neospecialisti per una mancanza imperdonabile che ho rilevato nella mia Guida e che riguarda il fatidico concorso per il fatidico posto di ruolo.

Adesso che i tempi sono cupi anche per i radiologi e non c’è più pletora di posti liberi tenete a mente quanto segue: l’esame per il ruolo è un altro dei tanti luoghi in cui, se possibile, va tenuto un profilo basso. Il perché è semplice: le domande sono preparate dalla commissione, dunque sono i singoli membri della commissione che le hanno ideate e sviluppate. Conseguenze ovvie:
1. Se sono domande di stampo puramente mnemonico, tipo la classificazione delle anomalie congenite dell’utero, loro le avranno studiate la sera prima ma voi no, ovviamente, salvo fortunate eccezioni. Dunque preparatevi con grande umiltà a sentirvi dire, con aria sprezzante: Ma come, davvero non ricorda le anomalie congenite dell’utero?!?
2. Se sono domande concettuali, è molto probabile che voi ne sappiate sull’argomento più di loro: dunque orecchie basse e, se proprio vedete che il presidente ascolta le vostre valide argomentazioni con l’espressione della mucca che guarda passare il treno, passate alla versione della risposta 1.0 (quella basic, del radiologo da strada, ossia quella che sicuramente lui si aspetta da voi perché di più non ne sa). Del tipo: se uno vi dice che l’addome diretto in urgenza serve solo a riconoscere aria libera e livelli idro-aerei, voi annuite educatamente e, per carità, non provate a ribattere.

Ma adesso, siccome è un periodo in cui mi sento un tantinello nervoso e sono ansioso di farmi altri amici, eccovi l’ultimo consiglio. Se mai doveste riuscire a passare il concorso (o a entrare in graduatoria, non si sa mai), e lavorare a contatto di gomito con il famoso membro della commissione, fate così: quando vi capiterà davvero la paziente giovane con un’anomalia uterina (e capiterà, perché in certe circostanze Dio c’è e ci tiene a farlo sapere), chiamatelo presso di voi fingendo di aver bisogno di aiuto, mostrategli la risonanza magnetica pelvica e chiedetegli: Sai che non mi ricordo più la classificazione delle anomalie congenite dell’utero? Mica puoi dirmi questa qual è? A quel punto sedetevi accanto a lui e godetevi la scena, alla mia salute.

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