Mi trovo davanti a una radiografia del torace, proprio in questo momento. Lo schermo è acceso, appena ripulito dalle incaute ditate dei colleghi chirurghi. Cuore, aorta, vasi polmonari: c’è proprio tutto quello che deve esserci. Tutto è al posto giusto. C’è simmetria nell’aria.
Come dal primo giorno in cui sono entrato in un reparto di Radiologia, non posso non restare incantato di fronte alla bellezza estrema di ciò che i miei occhi vedono: è un miracolo vero, un privilegio incredibile quello di poter guardare dentro il corpo delle persone senza dover colpo ferire. Un miracolo ancor più grande è il riuscire a capirci qualcosa, in questo delirio di ombre, l’evidenza inoppugnabile che le forme e le sfumature di grigio per me sono diventate consuetudini dolci e quotidiane.
Io non so cosa facciate voi per vivere, se il vostro lavoro è quello che avete sempre desiderato o se vi state accontentando di un surrogato del vostro sogno giusto per tirare avanti. Ma non importa: qualunque esso sia, il vostro mestiere, spero di cuore che vi riempia gli occhi di meraviglia. Come capita adesso a me.