Un po’ per amicizia con il Gaddo e un pò per la situazione in cui versa il Paese in vista di una felice e assai probabile decrescita tecnologica della Radiologia Italiana, giovedì scorso sono stato a Treviso al corso dal titolo provocatorio: “Tutto quello che avreste voluto sapere sull’Rx Torace Standard e non avete mai osato chiedere”.
Visto l’argomento un po’ ABC della Radiologia, mi aspettavo gruppi di specializzoidi e specializzandi della zona Nord Est invece mi sono ritrovato tra una folla di Radiologi fatti e finiti proveniente daogniddove e fra la numerosa platea dei presenti la mia età era sorprendentemente inferiore alla media.
Alcuni titoli degli interventi:
ore 10.45 Dottore, come lo chiamiamo: addensamento, ipodiafania o opacità?
ore 11.05 Velatura pleuro-polmonare? Velato sarà lei!!!
ore 11.35 I misteri dell’ilo polmonare compatto o pastoso.
ore 12.05 Polmone “sporco” o polmone “pulito”, this is the problem.
ore 14.15 Come demolire il rinforzo della trama (o del disegno) polmonare e vivere felici
ore 15.15 The old is new again: cosa resta del circolo polmonare?
Ore 17.00 Come liberarsi della loggia del Barety e della finestra aorto-polmonare
Dai titoli mi aspettavo un corso anti-Supercazzola ma in realtà è stato molto, ma molto di più.
Il prof. Marano ha illustrato in modo perfetto i limiti del nostro sistema di Istruzione (tra i peggiori d’Europa) e ci ha spiegato che nella spirale dell’Educazione, i centri di eccellenza nascono solo laddove è stato valorizzato l’Insegnamento come ad esempio in Finlandia e il cambiamento necessariamente passa per una valutazione delle competenze acquisite, un meccanismo che in Italia non ha ancora visto la luce.
Alla fine della giornata, tornando a casa si è messo a piovere di brutto e io che sono già abbastanza imbranato a guidare ho fatto tutta l’Autostrada a 90 all’ora per cui ho avuto un sacco di tempo per pensare; mentre sentivo alla radio il resoconto delle infruttuose consultazioni di Giorgio Napolitano, mi sono chiesto: ma perché noi Radiologi scriviamo questi termini fantasiosi nei referti rx del torace? Quale strano meccanismo psicologico sta dietro questo comportamento che ci espone al pubblico ludibrio, ma che tutto sommato è largamente condiviso?
La risposta che mi sono dato è questa: refertando l’ RX Torace (magari supino fatto alla cazzo), il Radiologo si rende conto dei limiti della metodica (per es. bassa sensibilità per i noduli, bassa specificità per le patologie interstiziali eccetera) ed è perfettamente cosciente del rischio di dare una risposta che non corrisponde a realtà; il rischio è tanto più elevato quanto più pretenziosa la richiesta da parte del clinico, per esempio se nel quesito ci viene chiesto “tosse in forte fumatore” chiaramente il Radiologo sa che la radiografia del torace non va bene per lo screening dei fumatori – come dimostrato da millemila lavori scientifici- per cui, in caso di referto negativo (supercazzole incluse) si espone ad un grosso rischio!!
L’altra domanda che mi è sorta riguarda proprio lo stile con cui i relatori illustravano gli esempi di casistica radiologica del torace e mi sono reso conto che tutti (ma proprio tutti!) subito dopo mettevano la slide con la relativa TC Torace come “ prova del nove” di quel che sostenevano nella relazione; la sensazione era che i Radiologi in platea (me compreso) si fidavano dei concetti espressi dai Docenti solo dopo aver visto la TC Torace. Cosa significa questo? Significa che gli stessi Relatori – alcuni dei quali dei veri e propri guru della toracica, ammettono palesemente che l’unico modo non invasivo per dimostrare in modo definitivo una verità sul Torace Standard è quella di esporne i dettagli alla luce del corrispettivo TC (bella scoperta).
Anche quando refertiamo una TC Torace, il rischio di sbagliare c’è eccome, ma è molto ridotto rispetto a quando refertiamo radiografie del torace e il differenziale tra il rischio di referti RX rispetto al rischio di referti TC è quantificabile in un valore che si aggira intorno a 1000/1, variabile in rapporto alla diversa esperienza del singolo operatore nelle rispettive metodiche.
Il comportamento del Radiologo di fronte al Pacco di RX Toraci Standard è simile a quello dell’investitore nei momenti di incertezza. I Radiologi più prudenti abbandonarono la partita e lasciano tutto in Liquidità (e lasciano pure il Pacco ad altri). I Radiologi con una bassa propensione al rischio – che sono la maggioranza – per contenere i danni si parano dietro i termini fumosi e incomprensibili come ad esempio “rinforzo della trama”, “disordine bronchitico alle basi” , “accentuazione tramitica” (giuro, ne possiedo una copia), “ilo pastoso”, “ polmone sporco”, “polmone pulito”, “polmone MastroLindo” e chi più ne ha più ne metta. Coloro i quali hanno una maggiore propensione al rischio, invece, non scappano ma sono anch’essi ben coscienti dei limiti intrinseci della metodica e di fronte alla radiografia del torace cominciano a fare le loro valutazioni, capiscono l’importanza dei termini della Fleischner society e si mettono a sfogliare (qualcuno persino a studiare) i libri di West, Webb, Fraser e Parè per poi rivolgersi finalmente ai consigli dei guru come Roberto Dore, Zompatori e compagnia cantante.
Faccio notare però che gli stessi guru, a loro volta, fanno riferimento a ricerche bibliografiche su Pub Med e Google riguardo al numero di citazioni delle varie tematiche e all’impact factor delle riviste come avviene abitualmente nei convegni scientifici. Ormai queste Società sono diventate in tutto e per tutto i nostri valutatori esterni ed assegnano in tempo reale un giudizio (rating) di quanto viene affermato.
In conclusione, caro Gaddo: ti prometto che nei miei referti non userò mai più termini come “rinforzo della trama” e sono convinto che questo corso di Radiologia toracica modificherà un bel po’ le mie abitudini di refertazione per il Torace.
Ma, per favore, ogni tanto concedimi la possibilità di diversificare il rischio chiedendo una bella TC DEL TORACE, con mezzo di contrasto, prima che il nostro sistema vada in default.
(Matteo)