La giornata comincia con una magnifica “eco terzo dito mano dx senza alcuna motivazione. Una microscopica cistina di 4 mm del tendine flessore superficiale (forse). Non ho sonde adeguate e ho usato un distanziatore.
Poi le solite 15 ecografie senza motivo comprensibile. Ma mica le posso rinviare tutte al curante! L’azienda si offende.
Passo alla diagnostica Rx (ora ho la TC in avaria).
Colonna in toto per sospetta frattura eseguita a Cascia (sic) e refertata in teleradiologia. Non lesioni traumatiche.
Poi lo stesso nome a Norcia. Rx torace e Rx coste.
Il CUP, stupenda invenzione regionale, ha mandato una paziente di Foligno prima a Cascia poi a Norcia nello stesso giorno. Ma il medico sono sempre io.
Per fortuna parlo con la paziente, giovane e consapevole.
Non ha avuto alcun trauma. Il problema è una “toracalgia” come dice il curante. Sob. Toracalgia.
Davanti ad una serie di esami negativi, apprendo che la paziente è affetta da LES. Le faccio una ecografia toracica con reperto di versamento pleurico minimo ma presente da prendere in considerazione in paziente con LES.
Cosa dovrei scrivere o dire al medico “di famiglia”??
La giornata finisce con uno stupendo Rx orbite dal pronto soccorso per una minima lesione da trauma (un taglietto di 1 cm) in sede parietale dx.
La dr.ssa del PS mi dice: Se la vuoi fare falla, altrimenti scrivi che non la fai e per me è lo stesso. Preciso che la donna “traumatizzata” stava benissimo e aveva bisogno solo di due punti per il taglietto peraltro parietale .
Se vuoi fare falla, altrimenti scrivo che non l’hai voluta fare. Ma che schifo.
Comunque questa è la realtà quotidiana.
E sono radiologo dal 1985.
(Antonio)