Senti questa!

di | 28 Ottobre 2014

Gianni mi invia un link a un articolo del Corriere che non so se considerare geniale, offensivo o semplicemente futile (potete leggere l’articolo cliccando qui).

In poche parole, la questione è la seguente: due medici toscani si trovano in ospedale, scatta la scintilla erotica e i passerotti finiscono a spassarsela. Commettendo due errori di inesperienza: il primo, perché usano materiale ospedaliero (non specificato nell’articolo) per i loro giochini erotici; il secondo, perché filmano tutto e salvano il file in una chiavetta USB lasciata improvvidamente nella tasca di un camice che poi finisce in lavanderia. Dove un solerte lavandaio la trova e, in spregio a qualunque principio di riservatezza, la infila in un PC, guarda il filmato e, siccome il mondo è cattivo, fa una segnalazione alla Direzione Ospedaliera.

Apriti cielo. La Direzione denuncia il misfatto. La magistratura indaga i due disgraziati per peculato. La stampa, che non aspetta altro, si scatena a livello nazionale.

Segue un estratto dal corriere.it:
(…) la pennetta è stata consegnata ai carabinieri e le indagini hanno consentito di risalire a un medico 47enne pisano e a una radiologa 40enne livornese (…)

Da cui due considerazioni, una delle quali ha a che fare con il tema del mondo radiologo invisibile di cui tanto si parla negli ultimi anni: ma perché il maschio è un medico e la donna una radiologa? C’è un elemento discriminatorio sottile in questo distinguo o la solita ignoranza grassa caratteristica del giornalista italico medio?

E poi, elemento peraltro sottolineato da parecchi utenti che hanno commentato la notizia: ma era proprio necessario un casino del genere per una questione tutto sommato risibile, a fronte delle ruberie ben peggiori che ammorbano quotidianamente il sistema sanitario nazionale e più in generale gli usi e costumi del paese in cui ci è toccato in sorte vivere? Sfogatevi con l’Expo, piuttosto, che ce n’è d’avanzo: e invece no, in un ospedale puoi portarti a casa le risme di carta per stampante, puoi uscire per fare spesa e lasciarti timbrato, puoi offendere impunemente colleghi e pazienti ma se ti trovano a navigare su un sito porno con il PC dell’azienda sei fottuto e rischi il licenziamento (futuri specialisti, stare all’occhio).

Mi sa che l’unico ad avere un punto di vista obiettivo sulla questione è stato il geniale commentatore dal nickname icastico (lonjines), il quale ha scritto: Ma la notizia è sul presunto peculato o sulla copula tra un livornese e una pisana?

Quanto basta insomma per ricondurre l’evento all’attenzione che merita e sfanculare tutti: i giornalisti, ovviamente, per primi.

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