Oggi il mio umore va migliorando, nella misura in cui la palla della discussione passa da chi dovrebbe amministrare la baracca a chi di fatto la fa andare avanti: ossia, dalla nefasta tavola rotonda di ieri al talk show di oggi. In cui sono state dette cose sacrosante: che la Radiologia è centrale in qualunque luogo in cui si faccia medicina, che la collaborazione con il radiologo non è più un optional per il clinico ma necessità vitale.
(Va da sé che questa strada è percorribile a una sola condizione: cominciare a fornire risposte e fare in modo che i nostri referti non siano dei capolavori di semantica criptata. Insomma, bisogna metterci la faccia – e i coglioni, per chi ce li ha, se mi scusate il cattivo francese-)
Il prossimo presidente SIRM è la prima persona che non vedo tremare di fronte al paventato assalto al fortino radiologico da parte di altri specialisti: l’imaging è complesso, dice con molta saggezza, non è roba per altri specialisti.
(Ma torno a dire che il radiologo è il facitore della fortuna sua. L’imaging è complesso, ma il radiologo deve aver studiato: altrimenti il clinico appallottola il referto e si guarda il torace da solo. Insomma, quello che voglio dire è che la partita del cuore ce la giochiamo sul referto radiologico, costi quel che costi).
Ancora: il radiologo, per non essere invisibile, deve avere a che fare con i pazienti: bisogna tagliar corto con la sua tradizionale avversione verso i rapporti umani, perché nel terzo millennio la partita si gioca vestendo la maglia della comunicazione. E’ chiaro che ci vogliono spazi dedicati (memorabile l’esperienza della Radiologia del Bufalini di Cesena, peccato che non sia stata ancora esportata altrove), ma dobbiamo ancora capire dove trovare gli spazi e il tempo adeguati alla bisogna.
In ultima, la immancabile nota di colore: il non radiologo a cui sfugge la gaffe del giorno. Sempre nel corso del talk show è stato detto: “Il radiologo è prima di tutto un medico, e soprattutto nel passato era un grande medico”. Avrei voluto alzarmi e dirgli: Madonna, che t’abbiamo fatto noialtri ancora in vita? Ma poi ho pensato che una giornata intera senza sentir cazzate non fa bene alla salute, e allora ho sorriso di comprensione.