Tutto quello che (non ti aspetti, o forse si)

di | 31 Ottobre 2014

Il congresso sul radiogramma diretto dell’addome è andato. Non vi nascondo che i giorni prima ero ansioso che arrivasse il momento di cominciare ma anche un po’ preoccupato: un ambito diverso da quelli di cui solitamente mi occupo in sede extra-assistenziale, relatori con cui non avevo nessun genere di confidenza personale. Tutto nuovo: il nuovo affascina e spaventa.

E invece tutto è andato benone. Ho finalmente conosciuto persone con cui avevo avuto contatti solo via Internet, e come spesso capita l’istinto non sbaglia mai e te ne accorgi davvero, senza possibilità di errore, alla prima occhiata. Ho conosciuto altre persone che finora erano solo nomi su copertine di vecchi libri, e che invece sono gli eredi di memorie nobilissime che non vorrei mai andassero perdute. Ho conosciuto persone che finora avevo solo sentito parlare da un palco, e che sono riuscite in qualche modo persino a sorprendermi.

Insomma, sono contento. Non vi nascondo, però, che la soddisfazione maggiore è dovuta ai commenti positivi che mi hanno riservato i miei colleghi: potete non crederci, ma quella è stata la parte migliore. Anche perché, come ho detto in fase di apertura dei lavori, quando un medico ha anche un’attività non assistenziale i colleghi si fanno carico delle sue assenze. Quello che basta a dividere con loro, almeno lo spero di cuore, la gioia del risultato finale.

PS Il difficile sarà adesso dare un seguito scritto ai lavori. Spero di riuscirci: nel mentre, comincio ad accumulare il materiale.

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