La lista dei motivi per cui sono contento di fare il radiologo si allunga di un altro (motivo). Perchè non so voi, ma io sono in un periodo della mia vita in cui, se solo fossi nato o diventato ricco, mollerei tutto e mi ritirei in campagna. Un periodo in cui spesso mi risulta non solo difficile capire e accettare le prese di posizione di chi mi sta accanto, ma anche far finta di niente e tirare avanti come se niente fosse. Sarà la mezza età, sarà che non ho mai avuto un carattere facile, non ne ho idea.
So però che in questi giorni i pazienti mi sono di grande conforto: non si aspettano nulla da me se non che io faccia bene il mio mestiere e li tratti con dignità ed educazione. Non mi chiedono di essere simpatico, non sono in competizione con me, non nutrono antipatie a prescindere, non parlano male del prossimo (non con me, almeno), conservano integra quell’aura di onestà intellettuale di cui tutti gli sconosciuti, specie se educati, sono dotati fino a prova contraria.
Insomma: i pazienti sono proprio una giornata di riposo, al confronto di certi colleghi.